Riunione

Charles Eisenstein (tradotto da Debora T. Stenta)

7 febbraio 22

L’altro giorno ho letto la storia di una coppia in Germania. Avevano goduto di un matrimonio armonioso per più di 20 anni fino a quando è arrivato il Covid: in quel momento hanno sposato delle credenze totalmente opposte l’uno all’altra. I loro litigi sono diventati sempre più violenti, finché l’anno scorso si sono separati.

Prima di caratterizzare brevemente i loro punti di vista chiedo al lettore di fare un bel respiro, prepararsi a notare da quale parte sente istintivamente di schierarsi e come spera che la storia finisca.

Il marito rifiutava la narrazione tradizionale sul Covid. Era arrivato a credere che l’intera faccenda fosse una progetto avviato deliberatamente per imporre un controllo totalitario globale. Era arrivato a credere che le cifre dei decessi fossero esagerate, che le mascherine non portassero alcun beneficio e che i vaccini non fossero né efficaci né sicuri.

La moglie aveva un punto di vista tradizionale. Credeva che fosse non solo prudente attenersi rigorosamente a tutte le misure di salute pubblica per la propria protezione, ma anche che farlo fosse moralmente imperativo per proteggere gli altri. Aveva fiducia nell’integrità delle istituzioni scientifiche, delle agenzie di salute pubblica e dei media. Credeva che i vaccini fossero un trionfo della scienza. Andò quindi a vaccinarsi ed era profondamente turbata dal rifiuto di suo marito di farlo, temendo che la contagiasse, ed era arrabbiata perché metteva gli altri a rischio. Fu quindi lei ad avviare il divorzio.

Oggi la coppia è tornata insieme.

Non vi piacerebbe leggere che uno dei due (quello con cui non siete d’accordo) ha visto il proprio errore ed è finalmente arrivato alla verità? Il mio uso del tempo passato nel raccontare la storia (“lei credeva”, “lui credeva”) suggerisce che questo è ciò che è successo. E non sarebbe meraviglioso se, su una scala più ampia, tutte quelle persone che sbagliano vedessero finalmente la luce e abbandonassero le loro illusioni? Allora potremmo andare avanti armoniosamente insieme.

Sarebbe davvero una buona notizia, ma io ho una notizia ancora migliore. Non è quello che è successo. In realtà nessuno dei due ha cambiato le proprie opinioni.

Ora, perché questa dovrebbe essere una buona notizia? Non sarebbe meglio se le persone che hanno tollerato, sostenuto e incoraggiato un male così grande si rendessero conto del loro errore? Non dovrebbero chiedere scusa o essere esclusi?

Nota bene: Non sto indulgendo nella mentalità “entrambe-le-parti-sono-valide” o dicendo che la verità sta da qualche parte tra i due poli. Ho già espresso il mio punto di vista sulle questioni Covid in modo chiaro a tutti. Penso inoltre che sia importante imparare dai nostri errori, rimuovere da posizioni di fiducia coloro che ne hanno abusato, e riformare o abolire i sistemi che permettono di continuare a fare del male. E sì, naturalmente voglio che le convinzioni che stanno alla base di quei sistemi cambino, e continuerò a lavorare per questo obiettivo. Tuttavia c’è qualcosa che viene prima di tutto questo.

La coppia è tornata insieme perché loro hanno scelto di mettere l’amore al di sopra dei loro disaccordi.

Noi, come loro, accoglieremo di nuovo nella nostra “famiglia” coloro che hanno un universo di credenze differente?

C’è una cosa che dovrebbe essere ovvia: le persone decenti e compassionevoli predominano da tutte le parti delle varie guerre sul Covid. Nonostante si tenda a fare delle caricature della parte contraria alla propria, la maggior parte di coloro che sono favorevoli al vaccino non sono stupide pecore, e la maggior parte degli scettici sui vaccini non sono ignoranti bavosi. Quando aderite a uno di questi universi (quello mainstream o quello dissidente) sembra quasi inconcepibile che una persona intelligente e moralmente rispettabile possa rientrare nell’altro; eppure è così.

Ecco un paradosso: quando mettiamo l’amore al primo posto e diamo una priorità inferiore al fatto di far cambiare idea all’altra parte, l’altra parte sarà più propensa a cambiare idea. E cambiare idea non diventa più un atto di capitolazione e sottomissione. La propria dignità non ha bisogno di accompagnare le proprie opinioni sul piatto del sacrificio. La discussione non diventa più una gara di volontà o una lotta per il dominio.

Questo è particolarmente importante perché, in una gara di volontà, il risultato più probabile è il compromesso. La pandemia sarà stata un’occasione sprecata se il risultato sarà un nuovo status quo a metà tra la normalità pre-Covid e la nuova normalità dell’autoritarismo tecno-farmaco-politico-aziendale. Quindi, per favore, non fraintendetemi pensando che io dica che dobbiamo semplicemente dimenticare che tutto questo sia mai accaduto. Ci sono torti profondi da riparare. Il Covid ha messo a nudo i meccanismi abusanti del potere, ci ha mostrato la direzione che abbiamo preso e ha rivelato mali sociali latenti che ora possono essere guariti.

Una grande resa dei conti sta arrivando. Tuttavia, teniamo presente il fine ultimo che serviamo: accogliere tutti come membri divini della famiglia umana. Ci possono essere conflitti lungo la strada ma dobbiamo riconoscere che la vittoria in un conflitto non è mai la soluzione finale. Né possiamo servire il nostro vero obiettivo disumanizzando temporaneamente il nemico come tattica di guerra, con l’idea di riumanizzarlo dopo che la vittoria sarà nostra. No. Il modo in cui ci comportiamo adesso prefigura il futuro che sarà.

Sono sicuro che ognuno dei coniugi tedeschi ha molto da perdonare all’altro. Così è anche nella nostra società. Molte persone hanno fatto dei torti ad altri. Tuttavia avere credenze sbagliate non è tra questi misfatti.

Che quanto segue non sia un semplice slogan spirituale. Che quanto segue sia reale:

Accogliamo con amore i nostri fratelli e sorelle umani.

Mettiamo la guarigione al di sopra della vittoria.

Mettiamo il ricongiungimento al di sopra della rivendicazione.

Non permettiamo a nessuno di violare la dignità e la sovranità degli altri. E non odieremo nessuno per averlo fatto.

Insisteremo affinché il male che viene fatto cessi. STOP! E non pretenderemo che qualcuno ammetta di aver sbagliato.

Rimuoveremo dal potere coloro che hanno abusato della nostra fiducia e cancelleremo la corruzione dai sistemi di potere. E non puniremo gli abusatori.

Quest’ultimo è il più difficile da accettare per la maggior parte delle persone. Lo dico perché vedo chiaro come il sole nascente che c’è una scelta che si avvicina a noi. Un giorno ci troveremo a scegliere tra la soddisfazione della punizione e il far cessare i torti fatti. Può sembrare che queste due cose siano spesso la stessa cosa (la dissuasione, il dare l’esempio e simili) ma non sono sempre la stessa cosa, e un giorno ognuno di noi si troverà a scegliere di cosa porsi al servizio. Che aspetto ha la giustizia se la separiamo dalla punizione? Che aspetto ha la responsabilità se la separiamo dai premi e dalle pene? Che aspetto hanno le scuse se le sleghiamo dalla sottomissione? Queste sono le domande che devono prendere vita se vogliamo raggruppare la famiglia umana.

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